Nuove chance con il contratto di disponibilità

Uno degli antidoti principali alla devastante crisi che ha sconquassato il settore delle costruzioni negli ultimi 10 anni è rappresentata dalla “capacità di intraprendere”, da parte dell’imprenditore stesso.
E “intraprendere” in un mercato sempre più selettivo e ristretto significa saper puntare sulle proprie capacità creative e innovative in grado di interpretare al meglio e spesso di anticipare le esigenze e i desiderata della collettività. Solo le idee migliori e chi saprà traghettare la propria impresa nei nuovi scenari industriali che si sono aperti negli ultimi anni saprà cogliere le nuove opportunità che si profilano all’orizzonte. Una mano in questa direzione ce la danno le recenti innovazioni introdotte al Codice dei contratti e in particolare l’estensione a tutti i contratti di Ppp, compreso il contratto di disponibilità, della possibilità per i privati di presentare proposte spontanee per opere non comprese nella programmazione.
Un principio in grado finalmente di premiare le migliori capacità imprenditoriali, quelle cioè in grado di proporre progetti innovativi e complessi, più che mai indispensabili vista la cronica mancanza di fondi pubblici necessari per la competitività e la sostenibilità del nostro territorio.

Grazie a questo nuovo approccio, il contratto di disponibilità potrà permettere, per esempio, alle amministrazioni pubbliche di avere a disposizione un’opera di utilità pubblica, pagando il solo canone di disponibilità, migliorando i saldi contabili rilevanti ai fini dell’indebitamento e lasciando spazio ad altre opere utili al territorio.

Importanti opportunità riguardano anche le altre forme di partenariato, come i contratti con canone di disponibilità, particolarmente adatti, ad essere impiegati su operazioni di efficientamento energetico del patrimonio immobiliare pubblico. Sul tema, l’Ance ha avviato un’importante riflessione, coinvolgendo anche le Esco, le società specializzate negli interventi di retrofitting degli edifici, per misurarne la fattibilità economica e finanziaria, che potrebbero affiancare quelli relativi alla messa in sicurezza sismica, sfruttando le economie di scala derivanti dalla sinergia dei due interventi.

Le opportunità dunque ci sono, ma spesso manca la spinta, dopo quasi dieci anni di crisi sfiancante, per riuscire a sfruttarle. Ed è qui che il sistema associativo è chiamato a svolgere un ruolo determinate, quello dello scoutismo, per aiutare le imprese in questo difficile cammino individuando nuove opportunità di lavoro e fornendo gli strumenti più idonei per la realizzazione delle iniziative.

Prendiamo il caso del Ppp. Siamo consapevoli che rappresenti una grande opportunità per le nostre imprese, ma conosciamo anche le sue difficoltà di applicazione: il 75% delle iniziative rimane infatti inattuato.
Per contribuire dunque alla massima diffusione di questo strumento insieme ad Abi, Anci e importanti esperti, stiamo lavorando alla definizione di uno schema tipo di contratto di disponibilità e a un modello di proposta da sottoporre alle amministrazioni pubbliche. Con la consapevolezza che il mito del “committente ideale” si è infranto da tempo e che invece di aspettare inermi che il vento cambi dobbiamo rimboccarci le maniche e costruire insieme un nuovo modello di committenza in grado di soddisfare e di tenere in equilibrio le esigenze di tutti i soggetti che, a vario titolo, sono coinvolti nel processo di realizzazione di un’opera.

Vincenzo Di Nardo (vice-presidente Ance)

Da: IlSole24ore, 3/08/2017

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